NICCHI: “TROPPE LAMENTELE, OGNUNO RISPETTI IL SUO RUOLO”
«In campo si discute tanto, troppo, per qualsiasi cosa, anche per un calcio d'angolo e questo non è ammissibile; meno che mai vedere un arbitro circondato dai giocatori. Quindi, d'ora in poi, ci saranno più cartellini verso chi protesta attorno all'arbitro». Lo ha annunciato il presidente dell'Associazione italiana arbitri (Aia), Marcello Nicchi in un'intervista rilasciata al Corriere Fiorentino, edizione locale del Corriere della Sera. «Ci saranno molto presto dei cambiamenti - ha ribadito Nicchi, in attesa del tradizionale incontro fra arbitri, presidenti e capitani delle squadre di A e B che si terrà a Roma a metà gennaio -. D'altronde la regola è chiara, può parlare con il direttore di gara solo il capitano, a gioco fermo, e non per protestare ma per chiedere qualche chiarimento o spiegazione. Può farlo per una o due volte al massimo nel corso dei 90'. Le proteste sono una mancanza di rispetto per questo d'ora in poi saremo più severi». Nicchi ha criticato anche l'abitudine di molti presidenti a lamentarsi: «Sappiano che la tattica del pianto e dell'urlo non paga mai, quindi è bene che tutti si diano una regolata nel rispetto ciascuno del proprio ruolo»
ARBITRI, LA RIVOLUZIONE: PER COLLINA SUPERSQUADRA DI A?
Due squadre. Una, di vertice, con venti arbitri, sufficienti per dirigere il campionato di serie A (dieci gare a giornata). L'altra con gli arbitri riservati alla serie B: ma con la possibilità di crescere ed essere promossi nell'élite dei fischietti. Potrebbe essere questo lo scenario futuro. Sin dalla prossima stagione quando sarà ufficializzata la separazione fra serie A e serie B. Ci saranno due Leghe, e quindi qualcuno vorrebbe che ci fossero anche due Can (commissione arbitri nazionale). Ora è unificata, e Pierluigi Collina ha uno "squadrone": ma è dimostrato dai fatti, dalle cifre, che 18-20 arbitri sarebbero sufficienti per la serie A. Non che in passato fosse diverso: anzi, il numero degli "eletti" era ancora più ristretto.
Ora Collina cerca di dare spazio anche ai giovani, di farli crescere. Quest'anno ci è riuscito meglio dello scorso anno. Sul tema delle due "squadre", una di A e una di B, il mondo arbitrale sta discutendo in questo periodo: molti a favore, molti contro. Collina, da regolamento Aia, ha ancora una stagione, oltre a questa, al comando della Can attuale, di A-B, ma se lo cose dovessero cambiare, ecco che lo stesso regolamento potrebbe essere modificato. E Collina resterebbe al comando della Supersquadra. Ipotesi, ovviamente. Bisognerà sempre vedere che ne pensa l'interessato al termine della stagione 2010-'011: potrebbe anche puntare ad una carica internazionale, visto che è stimato sia da Blatter che da Platini. Non sono comunque discorsi prematuri, perché la separazione fra la A e la B è già iniziata.