Romagnoli, assistente CAN, a Pesaro

di Thomas Bonci

ImageL’undicesima riunione tecnica della sezione di Pesaro ha avuto come illustre ospite, l’assistente CAN e amico Roberto Romagnoli della sezione di Macerata.
Romagnoli si è soffermato a parlare soprattutto della sua esperienza di assistente dando utili consigli agli associati della sezione di Pesaro: ha analizzato dunque il comportamento dell’assistente prima, durante e dopo la gara. Molto importante per un assistente (e anche per un arbitro, ovviamente) è la preparazione tecnica (conoscenza approfondita del Regolamento) e atletica (allenamenti specifici possono prevenire seri infortuni). Ma anche la preparazione mentale ha un ruolo rilevante nel preparare la gara: studiare tutte le situazioni di gioco che si potranno verificare in campo può essere utile poi quando queste durante la partita si concretizzano (in questo modo, avendo già vissuto quei momenti nella nostra testa, sappiamo come dobbiamo comportarci e prendiamo, quindi, la decisione giusta).
Per quanto riguarda la gara stessa, il compito principale dell’assistente è quello di vedere e valutare il fuorigioco: non basta individuare i calciatori in posizione di fuorigioco ma bisogna anche valutare (in brevissimo tempo) la punibilità di tale posizione (e quindi l’assistente alzerà la bandierina se il calciatore interviene nel gioco, influenza un avversario o trae vantaggio da tale posizione). Molto importanti sono anche le segnalazioni delle rimesse laterali: in questo caso, se l’assistente ha alcune insicurezze circa chi ha toccato per ultimo il pallone è bene che aspetti qualche secondo in più e faccia cooperazione con l’arbitro seguendo la sua stessa indicazione. Questo, oltre a migliorare l’aspetto estetico (non si ricorre a segnalazioni arbitro-assistente opposte), influisce positivamente sul rapporto arbitro-assistente.
Sulla rilevazione dei falli, invece, solitamente è l’arbitro che svolge questo ruolo (il tutto è da chiarire nel briefing pre -gara, altra occasione di dialogo tra arbitro e assistenti) ma, in ogni caso, l’assistente dovrà segnalare i falli solo se ne ha l’assoluta certezza e seguendo lo stesso metro di giudizio del direttore di gara.
Tutte queste indicazioni sono state molto utili per gli assistenti pesaresi ma anche per arbitri e osservatori. Roberto, infine, ci ha ricordato che tutti noi apparteniamo a una grande famiglia, una famiglia che ci unisce per l’unica passione che è quella dell’arbitraggio.

Il presidente della Commissione di Disciplina delle Marche in sezione a Pesaro

di Thomas Bonci

ImageVenerdì 5 marzo si è svolta la riunione tecnica obbligatoria per tutti gli associati della sezione di Pesaro. Hanno partecipato a tale riunione in veste di ospiti, il Presidente della Commissione Disciplinare delle Marche, dott.  Giammario Schippa, e un componente, dott. Lorenzo Casagrande.
Schippa ha illustrato alla platea tutti i meccanismi della giustizia sportiva. Dall’ arbitro in campo che rappresenta il primo giudice (colui che interviene per punire i falli e adotta sanzioni disciplinari) e che è tenuto, dopo la partita, a compilare il referto di gara fino all’ultimo grado di giudizio. Il documento “referto arbitrale” è l’atto ufficiale, stilato dall’arbitro, che racconta la gara. Rappresenta la fonte privilegiata del giudice di primo grado che deve infliggere le sanzioni ai giocatori e dirigenti in relazione a quanto scritto su tale documento. Per questo la compilazione del rapporto di gara è molto importante e deve essere eseguita con la massima attenzione e cura: descrivere gli episodi con dovizia di particolari renderà più facile il compito al giudice di primo grado e soprattutto farà comminare da questi le più giuste sanzioni.
Una società calcistica può decidere, dopo le “sentenze” del giudice di primo grado di presentare reclamo e qui interviene la Commissione Disciplinare che, oltre alla lettura del referto, sente a chiarimenti l’arbitro e la società reclamante (che saranno quindi convocati nella sede FIGC del capoluogo) per estrapolare un’unica cosa: la verità dei fatti. In relazione di ciò può decidere di aumentare, diminuire o far restare invariati i provvedimenti assunti dal giudice di primo grado.
Al di sopra della Commissione Disciplinare di secondo grado ci sono più elevati gradi di giudizio che hanno competenza nazionale.
Il dott. Schippa, nel continuare un’interessante riunione tecnica,  ha risposto, poi, alle numerose domande poste dagli associati e con loro ha chiarito alcune situazioni che fino a quel momento gli arbitri non avevano potuto esporre. Usciamo, dalla riunione tecnica sicuramente con una crescita collettiva, consapevoli che l’ incontro ha testimoniato che sia l’arbitro che il giudice sportivo hanno lo stesso compito: far rispettare le regole del calcio.

MONDIALI IN SUDAFRICA: SELEZIONATI ROSETTI, AYROLDI E CALCAGNO

fonte: www.aia-figc.it

La Commissione arbitrale della FIFA riunita oggi a Zurigo ha scelto Roberto Rosetti come arbitro italiano per la fase finale dei Mondiali in Sud Africa. L'arbitro di Torino sarà affiancato in questa nuova avventura dagli assistenti Paolo Calcagno e Stefano Ayroldi. La commissione ha selezionato 30 direttori di gara di 28 Paesi.  Roberto Rosetti alla notizia ha subito voluto dedicare a "tutti gli arbitri italiani" la nomina per i Mondiali di Sudafrica. "Sicuramente – prosegue l’arbitro internazionale - per chi come me fa questa attività con intensità e passione è una grandissima soddisfazione non solo per me ma di riflesso per tutti gli arbitri italiani, anche quelli che arbitrano in terza categoria.  Alla terna vanno, da parte del Presidente dell'Aia e di tutto il Comitato Nazionale oltre che degli oltre 32mila arbitri i complimenti e gli auguri.

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