L'arbitro Sergiu Glavan "eroe" per un giorno

Fonte: AIA Padova

Quattro secondi. Quattro, non di più. Il tempo di un respiro profondo, il tempo per raccogliere immagini esterne e sensazioni interiori e tramutarli in fatti, in decisioni concrete: come scrive Aldo Bertelle (Direttore della Comunità “Villa San Francesco” a Facen di Pedavena-BL, ndr) nel bellissimo libro “Arbitri senza fischietto”, ogni Direttore di gara ha a disposizione “al massimo 4 secondi per decidere cosa fare, sapendo che può sbagliare ma che deve comunque decidere”. Ebbene, sabato 27 febbraio, agli impianti sportivi di Pontevigodarzere (PD), l’Arbitro della Sezione AIA di Padova Sergiu Glavan (designato per la gara del Campionato Juniores Provinciali San Carlo Pontevi – Massanzago) ha impiegato meno di quattro secondi per prendere la decisione più importante della Vita. Non sua, ma quella del giovane portiere della squadra di casa, caduto rovinosamente a terra privo di sensi a seguito di uno scontro di gioco con un avversario.

Era da poco scoccato il ventisettesimo minuto del secondo tempo. Su un traversone degli ospiti, si avventano in contemporanea attaccante e portiere locale per contendersi la sfera. L’impatto tra la testa dell’estremo difensore ed il ginocchio dell’avversario è violentissimo e tremendo: il numero 1 cade a terra con il volto completamente insanguinato, in preda alle convulsioni e con evidenti difficoltà respiratorie.
A quel punto Sergiu, resosi subito conto della gravità dell’infortunio, con un gesto d’eroico altruismo tira fuori la lingua del giovane calciatore per farlo respirare, nonostante i denti serrati gli stringano le dita procurandogli atroci dolori. Sergiu rimane lì però, non molla la presa, ed aspetta l’arrivo dei soccorritori e dell’ambulanza del SUEM, che alle 18 trasporterà il ragazzo nel reparto di Neurochirurgia del nosocomio padovano (dove i medici riscontreranno un trauma cranico con vasto ematoma).
Attoniti e commossi gli altri atleti in campo, oltre ai numerosi dirigenti e spettatori presenti all’incontro; in particolare, il Presidente del San Carlo Pontevi Antonio Castiello ha così dichiarato, ancora scosso dalla vicenda: “In tanti anni che sono nel mondo del calcio non avevo mai visto un gesto simile. Non finirò mai di ringraziare questo Arbitro, senza la sua prontezza di riflessi il nostro portiere sarebbe stato spacciato. Adesso aspettiamo tutti che i medici che hanno in cura il ragazzo ci diano informazioni confortanti.”

Prontezza di riflessi, coraggio, lucidità e tempestività nella decisione: sono questi, in buona sostanza, i requisiti che si richiedono ad un “fischietto” nella sua attività arbitrale. Le stesse qualità che ha dimostrato di possedere sabato Sergiu Glavan: salvando una giovane vita, e mettendo “in fuorigioco” la morte.

 

IFAB: no alla tecnologia in campo

fonte: www.repubblica.it

ZURIGO- La Fifa boccia ancora una volta le nuove tecnologie e scarta quindi l'ipotesi della moviola in campo. "Il principio delle nuove tecnologie è stato rifiutato a lungo termine" ha annunciato a Zurigo il segretario generale dell'International Football Association Board (Ifab), Jerome Valke. L'Ifab, creato nel 1886, è l'unico organismo abilitato a modificare le regole del calcio e comprende le federazioni di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda. E' rappresentata anche la Fifa, che dispone di 4 voti nell'assemblea. Per approvare una norma, serve una maggioranza di tre quarti: 6 voti su 8. La discussione sui due arbitri aggiuntivi di porta, sul ruolo del quarto uomo e sull'espulsione più rigore è stata infine rinviata all'assemblea generale in programma il 18 maggio prossimo.
Su proposta della Federcalcio scozzese, è stata modificata la Regola 5: verrà consentito l'intervento dei sanitari per soccorrere un giocatore vittima di infortunio dopo un eventuale scontro con un compagno di squadra. L'ingresso della barella dovrà essere autorizzato dall'arbitro. La modifica regolamentare sarà effettiva dal 1° giugno. Il prossimo anno, l'Ifab si riunirà a Newport, in Galles, dal 4 al 6 marzo.

Romagnoli, assistente CAN, a Pesaro

di Thomas Bonci

ImageL’undicesima riunione tecnica della sezione di Pesaro ha avuto come illustre ospite, l’assistente CAN e amico Roberto Romagnoli della sezione di Macerata.
Romagnoli si è soffermato a parlare soprattutto della sua esperienza di assistente dando utili consigli agli associati della sezione di Pesaro: ha analizzato dunque il comportamento dell’assistente prima, durante e dopo la gara. Molto importante per un assistente (e anche per un arbitro, ovviamente) è la preparazione tecnica (conoscenza approfondita del Regolamento) e atletica (allenamenti specifici possono prevenire seri infortuni). Ma anche la preparazione mentale ha un ruolo rilevante nel preparare la gara: studiare tutte le situazioni di gioco che si potranno verificare in campo può essere utile poi quando queste durante la partita si concretizzano (in questo modo, avendo già vissuto quei momenti nella nostra testa, sappiamo come dobbiamo comportarci e prendiamo, quindi, la decisione giusta).
Per quanto riguarda la gara stessa, il compito principale dell’assistente è quello di vedere e valutare il fuorigioco: non basta individuare i calciatori in posizione di fuorigioco ma bisogna anche valutare (in brevissimo tempo) la punibilità di tale posizione (e quindi l’assistente alzerà la bandierina se il calciatore interviene nel gioco, influenza un avversario o trae vantaggio da tale posizione). Molto importanti sono anche le segnalazioni delle rimesse laterali: in questo caso, se l’assistente ha alcune insicurezze circa chi ha toccato per ultimo il pallone è bene che aspetti qualche secondo in più e faccia cooperazione con l’arbitro seguendo la sua stessa indicazione. Questo, oltre a migliorare l’aspetto estetico (non si ricorre a segnalazioni arbitro-assistente opposte), influisce positivamente sul rapporto arbitro-assistente.
Sulla rilevazione dei falli, invece, solitamente è l’arbitro che svolge questo ruolo (il tutto è da chiarire nel briefing pre -gara, altra occasione di dialogo tra arbitro e assistenti) ma, in ogni caso, l’assistente dovrà segnalare i falli solo se ne ha l’assoluta certezza e seguendo lo stesso metro di giudizio del direttore di gara.
Tutte queste indicazioni sono state molto utili per gli assistenti pesaresi ma anche per arbitri e osservatori. Roberto, infine, ci ha ricordato che tutti noi apparteniamo a una grande famiglia, una famiglia che ci unisce per l’unica passione che è quella dell’arbitraggio.

Nicchi: Progetto per dividere arbitri di A e di B

fonte: www.arbitri.com

Un progetto per sdoppiare la squadra degli arbitri in due gruppi, uno per la Serie A e l'altro per la B, in concomitanza con la scissione della Lega professionisti: è quello che sta preparando Marcello Nicchi. "Sto lavorando a un progetto del genere - ha spiegato il presidente dell'Aia, ospite di Stadio Sprint -. Lo presenterò a fine stagione al presidente della Federcalcio Abete, prevede due commissioni arbitrali, in vista di questo sdoppiamento della Lega. Bisognerà valutare il numero dei direttori di gara, degli assistenti, dei preparatori, i ritiri. Noi siamo pronti, starà alla Federcalcio valutare".
Nicchi ha ribadito, dopo le polemiche delle ultime settimane, che "guardando in ambito europeo, gli arbitri italiani sono bravi, anzi bravissimi. E tra poco saranno anche santi".

Il presidente della Commissione di Disciplina delle Marche in sezione a Pesaro

di Thomas Bonci

ImageVenerdì 5 marzo si è svolta la riunione tecnica obbligatoria per tutti gli associati della sezione di Pesaro. Hanno partecipato a tale riunione in veste di ospiti, il Presidente della Commissione Disciplinare delle Marche, dott.  Giammario Schippa, e un componente, dott. Lorenzo Casagrande.
Schippa ha illustrato alla platea tutti i meccanismi della giustizia sportiva. Dall’ arbitro in campo che rappresenta il primo giudice (colui che interviene per punire i falli e adotta sanzioni disciplinari) e che è tenuto, dopo la partita, a compilare il referto di gara fino all’ultimo grado di giudizio. Il documento “referto arbitrale” è l’atto ufficiale, stilato dall’arbitro, che racconta la gara. Rappresenta la fonte privilegiata del giudice di primo grado che deve infliggere le sanzioni ai giocatori e dirigenti in relazione a quanto scritto su tale documento. Per questo la compilazione del rapporto di gara è molto importante e deve essere eseguita con la massima attenzione e cura: descrivere gli episodi con dovizia di particolari renderà più facile il compito al giudice di primo grado e soprattutto farà comminare da questi le più giuste sanzioni.
Una società calcistica può decidere, dopo le “sentenze” del giudice di primo grado di presentare reclamo e qui interviene la Commissione Disciplinare che, oltre alla lettura del referto, sente a chiarimenti l’arbitro e la società reclamante (che saranno quindi convocati nella sede FIGC del capoluogo) per estrapolare un’unica cosa: la verità dei fatti. In relazione di ciò può decidere di aumentare, diminuire o far restare invariati i provvedimenti assunti dal giudice di primo grado.
Al di sopra della Commissione Disciplinare di secondo grado ci sono più elevati gradi di giudizio che hanno competenza nazionale.
Il dott. Schippa, nel continuare un’interessante riunione tecnica,  ha risposto, poi, alle numerose domande poste dagli associati e con loro ha chiarito alcune situazioni che fino a quel momento gli arbitri non avevano potuto esporre. Usciamo, dalla riunione tecnica sicuramente con una crescita collettiva, consapevoli che l’ incontro ha testimoniato che sia l’arbitro che il giudice sportivo hanno lo stesso compito: far rispettare le regole del calcio.

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