Arbitro per passione

di Thomas Bonci, AE OTS
 
ImageFin da piccolo, quando i miei amici volevano giocare a calcio nel campo della parrocchia io ero lì solo per arbitrarli. Quando c’erano le partite in tv io guardavo sempre chi era e come si comportava l’arbitro. Facevo anch’io l’arbitro per hobby e intanto giocavo a baseball. Un giorno, nell’estate 2008, un mio amico mi chiese di andare a vedere su Internet se stava iniziando qualche corso d’arbitro di baseball che aveva intenzione di frequentare (e, a dirla tutta, l’idea in fondo non dispiaceva neanche a me) e mi ritrovai per caso sul sito dell’AIA di Pesaro. E qui c’era un articolo che annunciava l’inizio di un nuovo corso d’arbitro di calcio. Era la mia occasione. Ma c’era un problema: il corso era riservato per i ragazzi dai 15 ai 35 anni e io ancora ne avevo 14. Nonostante questo chiamai in sezione, mi rispose Massimo e mi permise di partecipare al corso. Poi una settimana esatta dopo il mio compleanno (era il 30/11/2008) esordì ad arbitrare in una partita di giovanissimi fino ad arrivare al debutto nella categoria juniores a fine aprile. E’ stata una stagione per me ricca di soddisfazioni: ho potuto arbitrare la mia prima partita di allievi dopo soli tre match di giovanissimi per poi passare nella categoria superiore a fine aprile, subito dopo aver diretto la finale di un torneo allievi a Fossombrone dove mi sono anche divertito a parlare inglese, visto che una delle due squadre non era italiana. Quando sembrava tutto finito... è arrivato un graditissimo premio: la possibilità di arbitrare la finale per il primo e secondo posto del torneo più prestigioso di Fano, il Marche/Romagna. Per me questa partita può essere paragonata alla finale di Champions per un arbitro internazionale. E’ stata una grande gioia ricevere la chiamata di Massimo ma molto più emozionante è stato dirigere la gara tra gli applausi del pubblico, dei giocatori, dei dirigenti e di illustri ospiti della FIGC e dell’AIA presenti per l’occasione. Per tutte queste grandi emozioni che ho vissuto nei campi di gioco devo ringraziare in particolare Massimo, Claudio, Luca Foscoli, Rito e i miei colleghi del polo di Fano che mi hanno aiutato a crescere come arbitro e come persona. Tutti noi abbiamo una cosa in comune: la passione dei essere arbitri.

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