Rispetto e speranza: due parole per la cena di fine stagione della sezione. Presente il Presidente Nazionale Zappi
di Ciro Santoro
AA OTR, Referente comunicazione sezionale
Venerdì 27 giugno, presso il Ristorante "Al Mare" di Fano, la Sezione AIA di Pesaro ha celebrato la consueta cena di fine stagione, in un clima di grande entusiasmo, appartenenza e sincera convivialità. L’aria di mare, le pietanze raffinate e l’accoglienza calorosa hanno reso l’atmosfera ancora più speciale, trasformando l’evento in un’occasione unica per salutare la stagione appena conclusa.
La serata ha visto la partecipazione di numerosi ospiti di prestigio: il Presidente Nazionale dell’AIA Antonio Zappi, accompagnato da Valentina Finzi, componente del Comitato Nazionale, l’intera commissione del CRA Marche capitanata da Riccardo Piccioni, e l’arbitro CAN Marco Monaldi. Tra gli ospiti d’onore anche il Presidente della Sezione AIA di Arezzo, Sandro Sarri, la cui presenza è stata particolarmente significativa.
Ha aperto la serata il Sindaco di Fano, Luca Serfilippi, che con orgoglio ha dato il benvenuto a nome della città. "Oggi giochiamo in casa," ha scherzato, ricordando con fierezza la sua appartenenza alla famiglia arbitrale. Il Presidente sezionale Luca Foscoli ha quindi preso la parola, elogiando il grande lavoro svolto dal Comitato Nazionale nei primi sei mesi di mandato di Antonio Zappi, sottolineandone la concretezza e la vicinanza alle sezioni. Ha poi rivolto un saluto affettuoso a Sandro Sarri, con una riflessione profonda: “Nell’AIA avviene il re-incontro dopo lo scontro”, in riferimento al difficile episodio vissuto recentemente ad Arezzo, simbolo della forza dell’associazione. Prendendo poi spunto dalle tracce della prima prova di maturità che alcuni associati avevano appena sostenuto ha ripreso in chiave AIA le tre parole delle tracce: rispetto, speranza, indignazione: rispetto di ciò che ogni associato deve avere all’interno dell’associazione, speranza in una cultura sportiva che faccia trionfare lo sport e la legalità al di là del vincere o perdere, indignazione per atteggiamenti che nulla hanno a che fare con lo sport. Parole che risuonano in ogni arbitro e fanno delle sezioni sparse in tutta Italia punti di riferimento importanti per i giovani arbitri e non solo.
Durante la serata sono stati consegnati diversi riconoscimenti agli associati che si sono distinti nel corso dell’anno. Stefano Lavanna per essersi distintosi alla CAN5, Francesco Vitali alla CON DIL, Matteo Pigliacampo nei campionati di Eccellenza, Ciro Santoro per il significativo lavoro svolto in consiglio direttivo durante la stagione. Sono stati poi consegnati i premi alla memoria. Sentito il premio “Eros De Notariis” all’assistente regionale particolarmente distintosi che è andato al collega della sezione di Ancona Enrico Baldoni; il premio “Mattiello” al nostro associato Filippo Santini ed il premio “Alberghetti” all’OA sezionale Davide Cascone.
Un momento particolarmente emozionante è stato il riconoscimento a Mario Carrubba per i suoi 60 anni di tessera. Mario ha voluto ringraziare con un discorso carico di emozione e verità, raccontando come l’essere arbitro resti dentro per sempre, diventando una guida nei momenti della vita. Le sue parole, semplici ma profonde, hanno suscitato lunghi applausi.
A concludere la serata, l’intervento del Presidente Nazionale Antonio Zappi. Con passione e visione, ha ricordato che l’arbitro è prima di tutto un atleta che promuove valori: tecnici, umani, associativi. “L’arbitro non è solo arbitro,” ha affermato, “ma è diffusione di valori che abbiamo come compito educativo nella vita, come cittadini.” Ha poi sottolineato che la priorità assoluta del Comitato Nazionale è la tutela degli arbitri: “Abbiamo l’obbligo morale di proteggere il futuro di chi ogni settimana scende in campo con passione e senso di responsabilità.”
A chiudere l’evento è stato il Presidente sezionale Luca Foscoli, che ha ringraziato tutti per la partecipazione e l’entusiasmo dimostrato nel corso della stagione. Ha infine augurato a tutti gli associati un periodo di meritato riposo, con l’auspicio di ritrovarsi pronti e carichi per affrontare insieme una nuova stagione di crescita e impegno arbitrale.
Significativa è poi stata la mattinata successiva dove gli ospiti hanno partecipato ad una visita guidata alla “Fano sotterranea”. Fano, città della provincia di Pesaro-Urbino, è una tra le città marchigiane di più antica fondazione. Qui intorno, nel 207 a.C., i romani vinsero un’importante battaglia contro le truppe cartaginesi, ed è forse da allora che si iniziò a chiamare l’insediamento “Fanum Fortunae”, ricordando la vittoria anche con la costruzione di un grande tempio.
Queste premesse storiche servono a capire perché l’odierna Fano, tra i porti più dinamici e turistici della costa adriatica, conserva nei suoi sotterranei così tanti resti archeologici, si sviluppa un reticolo di gallerie di epoca romana, il cosiddetto “ipogeo fanese”, che si svela anche nei sotterranei della Mediateca Montanari, a pochi passi di distanza, luogo della visita.
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