Futsal Internazionale: Italia-Bielorussia... c'ero anch'io...

di Mirko D'Angeli, arbitro effettivo CAN 5

ImageDopo Giampaolo Mangialardo che il 27/10/2009 ha fatto parte del Team arbitrale per l’amichevole Italia – Bielorussia di Pesaro nel secondo impegno del giorno dopo 28/10/2009 a Urbino ho potuto far parte anch’io di questa bella esperienza.
Poter vedere all’opera la nazionale Italiana e l’ambiente che la circonda è stato sicuramente un’esperienza da depositare insieme ai più bei ricordi della mia esperienza arbitrale. Per chi pensa che si tratti di calcio minore, sicuramente il gioco e la spettacolarità non ha nulla da invidiare al suo fratello maggiore, anzi  i numeri e le acrobazie si sprecano. Io che ho calcato per 15 anni i capi in erba (quando c’erano) fino ad arrivare in interregionale ruolo scambi e da 7 anni pratico questo ruolo vi dico che ne vale veramente la pena!
Quindi per chi dubita come dubitavo io all’inizio, l’unica maniera è provare!

Ciao a tutti e ci vediamo in sezione e al campo scuola per gli allenamenti.

 

 

Arbitri di basket... e facebook... si fa anche lì sul serio

Fonte: www.arbitri.com

Cominciano le novità nel mondo arbitrale: ai direttori di gara sarà vietato di essere registrati su Facebook o su altri siti di ultima generazione e di prendere parte a discussioni, forum o blog. A dir la verità, il divieto per i grigi di esternare i propri pensieri, salvo autorizzazione, è sempre esisitito, ma visto l'evolversi dei nuovi fenomeni comunicativi-sociali, tipo Facebook, il diffondersi di blog, etc... vi era bisogno di un adeguamento "tecnologico".
Nel calcio, esiste da quest'anno lo stesso divieto, voluto fortemente dall'AIA (Associazione italiana Arbitri) e sembra che il basket abbia pari pari copiato tale inziativa. Dietro tale novità, vi è la chiara volontà da parte del nuovo Consiglio CIA (Tola, Baldi, Zucchelli, Porcari, Galimberti) di non tollerare più episodi di gossip o chiacchiere, anche alla luce dello scandalo Baskettopoli e di puntare su un'immagine nuova dei fischietti improntata a professionalità e riservatezza.
A far decidere il Consiglio CIA per questo "giro di vite", sono stati i commenti di alcuni fischietti, nella passata stagione sportiva, su partite che si apprestavano a dirigere o addirittura messaggi inviati sul social network dagli spogliatoi dell'impianto di gioco. Non solo: sembrerebbe che vi siano numerose amicizie fra arbitri e dirigenti all'interno di Facebook, cosa che può far sorridere, ma che, a livello di immagine, non è il massimo e soprattutto potrebbe alimentare sospetti.
Serpeggia qualche malumore nella categoria, specie fra gli internauti arbitri e commissari amanti di Facebbok. Raggiunto telefonicamente in queste ore, il Presidente del CIA Luciano Tola, presente al raduno degli arbitri di seie C dilettanti a Reggio Calabria, in merito al divieto di essere registrati su Facebook, dichiara: "La norma è molto chiara, nel calcio nessuno ha creato problemi, non capisco perchè gli arbitri di basket polemizzino. Facebook o altri social network siimili, blog, mailing-list non possono essere frequentati da arbitri, nè questi possono essere registrati. Si tratta di una questione di professionalità; c'è il serio pericolo poi che venga "taggata" la foto di qualche arbitro per usarla in modi offensivi da parte di chiunque. Comunque, per coloro che vogliono fare questione "linguistiche" o interpretative, a breve uscirà una circolare che dettaglierà il divieto. Chi non rispetterà le regole? Rimetterò il tutto nelle mani della procura e gli arbitri saranno temporaneamente sospesi, in attesa di giudizio".
Sembra che il CIA, dopo anni di letargo, torni a fare sul serio...  

L'intervento di Collina al seminario USSI

Fonte: www.figc.it

“Cerchiamo di mettere meno pressione addosso agli arbitri. Colpa del voyerismo di alcuni che vuole analizzare ogni singolo episodio di ogni singola partita. E in questo modo non si lavora bene”: Pierluigi Collina, commissario della Can di serie A e B, difende la classe arbitrale davanti ai giornalisti sportivi provenienti da tutta Italia, che hanno partecipato al terzo seminario organizzato a Coverciano da Ussi e Figc.
“Ancelotti e Capello – ha continuato il designatore arbitrale – sanno, ad esempio, che in Inghilterra la pressione non esiste al termine di una partita, mentre in Italia c'è. Il gruppo di arbitri italiani sta crescendo, sta acquisendo esperienza, siamo avanti con il lavoro. Il problema in Italia è che serve un aiuto agli arbitri nel fare bene il loro lavoro, ecco perchè occorre dare al nostro mondo serenità”.
Intervento a tutto campo da parte del designatore arbitrale, che ha toccato vari argomenti rispondendo alle domande dei cronisti, anche in merito alle dichiarazioni rilasciate il giorno prima, nella stessa sede, dal ct della Nazionale inglese Fabio Capello. “Gli arbitri non hanno paura della moviola – ha continuato Collina – e in ogni caso le decisioni sull'inserimento di tecnologia nel gioco del calcio dipendono dall'Ifab.
Capello ha un rappresentante inglese nell'Ifab, dunque può muoversi lui in prima persona su questo fronte. Nel '99, rispondendo ad una sollecitazione della Uefa, dissi, come rappresentante degli arbitri, che non eravamo contrari all'utilizzo delle telecamere sulle linee di porta per verificare se il pallone è entrato: è stata scelta la componente umana, iniziando la sperimentazione con due arbitri dietro le linee di porta e vedremo quelli che saranno i risultati. Sull'utilizzo del tempo effettivo che si fa, ad esempio, nel basket, nel calcio si usano le regole del calcio, e soprattutto non capisco tutta questa voglia di cambiare. Nel campionato italiano, noi arbitri stiamo cercando di evitare che una pletora di falli interrompano il gioco: quando sostengo che nel calcio si fischia meno rispetto al passato, ho portato dei numeri a testimoniarlo”. Collina ha anche affrontato gli argomenti relativi all'ultimo week-end, a cominciare dalle polemiche del post Cagliari-Genoa e dallo sfogo del tecnico Gasperini, poi squalificato per un turno, dopo che i collaboratori della Procura federale, secondo quanto spiegato nel comunicato del giudice sportivo, hanno segnalato un insulto rivolto all'arbitro. “Trovo corretto che, sulla vicenda che ha riguardato Gasperini, la Procura federale abbia aperto un'inchiesta per approfondire.
La decisione assunta dagli ispettori federali, che ha portato alla squalifica del tecnico, è un qualcosa di corretto, non un atteggiamento da spie come ha scritto qualcuno. Condivido quello che ha detto il presidente Abete: non ci sono squadre che danno fastidio, ma ci sono arbitri che sbagliano, come sbagliano i giocatori ed i tecnici”.

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